L’equo compenso per avvocati non deve essere un argomento tabù. Per legge in Germania, Italia ed Austria l’equo compenso è garantito inderogabilmente per molte procedure giudiziali standardizzate. La questione diventa però problematica, appena il compenso previsto dalla legge non copre adeguatamente gli oneri aggiuntivi di solito collegati in questioni complesse come lo sono al solito le pratiche transfrontaliere. Di conseguenza per entrambe le parti il rapporto tra mole di lavoro adottata e risultato economico ottenuto dovrà essere ragionevole e proporzionato. La relativa base certamente è l’interesse economico e spesso anche emozionale da parte del cliente. Se alla fine le attività svolte potranno essere considerate economicamente sostenibili dipende da molte circostanze come spesso si mostra solo nel corso dell’effettivo svolgimento delle attività professionali: Sarà sufficiente l’attività stragiudiziale oppure bisognerà andare (anche) in giudizio – in quale luogo e in quale paese? In altre parole va chiarito se si tratta di una partita „in casa“ oppure „in trasferta“? Sono stati accertati ampiamente tutti i fatti rilevanti del caso? Risulta una posizione giuridica chiara? Quali sono gli eventuali costi aggiuntivi per la procedura giudiziale ed il consulente tecnico d’ufficio? Magari la soluzione più semplice sarà condizionata dalla volontà contraria di una persona coinvolta? Non sorprende perciò che il legislatore nel reciproco interesse di economicità consiglia un accordo sul compenso.